Riccardo Venturi
22 anni fa
I più antichi documenti del francese
5a parte
________________________________________
8. Se i celeberrimi "Giuramenti di Strasburgo" sono il più antico
testo scritto in francese (anzi, come abbiamo detto, di una lingua
volgare nell'intero territorio romanzo -non accettando come
coscientemente "romanzo" l' "Indovinello veronese" che gli è forse
anteriore), essi non sono tuttavia un documento letterario. Sono
un'importantissima testimonianza storica e linguistica, e soprattutto
un'attestazione di quanto si sarebbe potuto supporre anche senza
conoscerli (e che si deve supporre per gli altri territori romanzi),
ovvero che, nel IX secolo, il volgare fosse già pienamente formato ed
usato come lingua parlata; ma nulla più.
9. Solo pochi anni dopo, però, sempre nel Nord della Francia si ha
quello che è certamente il più antico documento letterario in un
volgare francese. L'importanza, la bellezza e le dimensioni della
"Chanson de Roland", da molti ritenuto il più antico documento
letterario francese (ed uno dei capolavori della letteratura di tutti
i tempi, va da sé) oscurano completamente un piccolo componimento
religioso di soli 29 versi, noto solo agli studiosi o quasi, che
risale a una quarantina d'anni dopo i "Giuramenti".
Si tratta della cosiddetta "Séquence de S.te Eulalie" (Sequenza di
Sant'Eulalia) [NOTA 12], conservata nel foglio 114 del ms. 143 della
Biblioteca Comunale di Valenciennes, nello Hainaut francese
(Dipartimento del Nord).
La Sequenza di Sant'Eulalia ha una storia abbastanza curiosa che
merita di essere raccontata per sommi capi.
Il manoscritto che la contiene, conservato come detto nella biblioteca
cittadina di Valenciennes (dove fu in un primo momento catalogato con
il numero 150, poi modificato in 143), pervenne nella città della
"Valle dei Cigni" [NOTA 13] nel 1791 dalla biblioteca del convento
benedettino di St.Amand-les-Eaux [NOTA 14], soppresso poco prima con
la Rivoluzione. Nel 1823 vi fu scoperto da una pittoresca figura di
erudito e poeta tedesco, A.H. Hoffmann von Fallersleben, che cercava
nei manoscritti di mezza Europa testimonianze poetiche dei "secoli
bui" rivalutati dal romanticismo. Fallersleben non si rese comunque
conto di essere davanti al più antico documento letterario in lingua
francese.
10. La data di composizione esatta non è sicura; ma nel manoscritto di
Valenciennes, nelle pagine immediatamente seguenti alla "Sequenza", si
trova una poesia tedesca ("Einan kuning weiz ih, heissit her Hluduig")
in onore di Luigi III re di Francia (figlio di Luigi II) e scritta
sicuramente quando il re era ancora vivo, per celebrare la vittoria di
Saucourt (3 agosto 881). E' quindi molto probabile che anche la
"Sequenza di Sant'Eulalia" sia quasi contemporanea (880-890); forse fu
scritta da un monaco del monastero di St.Amand poco dopo la
traslazione delle reliquie della martire spagnola Sant'Eulalia,
vissuta nel III secolo, nel monastero femminile di Hasnon, vicino a
St.Amand, nell'878; reliquie che vi sono ancora conservate.
11. Riproduco qui il principio della "Sequenza", seguiti da una
traduzione di massima:
Buona pulcella fut Eulalia,
bel auret corps, bellezour anima.
Uoldrent la ueintre li Deo inimi,
uoldrent la faire diaule seruir.
Elle non eskoltet les mals conselliers,
qu'elle Deo raneiet chi maent sus en ciel,
ne por or ned argent ne paramenz,
por manatce regiel ne preiement;
Niule cose non la pouret omque pleier
la polle sempre non amast lo Deo menestier [...]
"Una buona fanciulla fu Eulalia,
aveva avuto bel corpo e più bella anima.
Vollero vincerla di Dio i nemici,
vollero farle servire il diavolo.
Ella non ascoltò i cattivi consiglieri
perché rinnegasse Dio che sta su in cielo,
né per oro, né per denaro o bei vestiti,
per minaccia regale o preghiera;
Niente la poté mai piegare,
che la fanciulla sempre non amasse il servizio di Dio [...]"
(5. continua)
_______________________________________________________
[NOTA 12]
La "sequenza" è una composizione religiosa nata verso il IX secolo
come sovrapposizione di un testo letterario ai lunghi melismi degli
"Alleluia" gregoriani, con corrispondenza di ogni singola nota a una
sillaba.
[NOTA 13]
Questa è l'esatta etimologia del nome "Valenciennes", ricordata in
documenti antichi come "Val des Cygnes".
[NOTA 14] St.Amand-les-Eaux, antica località termale, si trova nei
dintorni di Valenciennes, tra le località di Bruay sur l'Escaut,
Escautpont e Fresnes-sur-Escaut, a brevissima distanza dalla foresta
di Condé e del confine belga. Mi sia permesso un breve ricordo
personale di queste località, dove risiedevo e che conosco ovviamente
molto bene.
5a parte
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8. Se i celeberrimi "Giuramenti di Strasburgo" sono il più antico
testo scritto in francese (anzi, come abbiamo detto, di una lingua
volgare nell'intero territorio romanzo -non accettando come
coscientemente "romanzo" l' "Indovinello veronese" che gli è forse
anteriore), essi non sono tuttavia un documento letterario. Sono
un'importantissima testimonianza storica e linguistica, e soprattutto
un'attestazione di quanto si sarebbe potuto supporre anche senza
conoscerli (e che si deve supporre per gli altri territori romanzi),
ovvero che, nel IX secolo, il volgare fosse già pienamente formato ed
usato come lingua parlata; ma nulla più.
9. Solo pochi anni dopo, però, sempre nel Nord della Francia si ha
quello che è certamente il più antico documento letterario in un
volgare francese. L'importanza, la bellezza e le dimensioni della
"Chanson de Roland", da molti ritenuto il più antico documento
letterario francese (ed uno dei capolavori della letteratura di tutti
i tempi, va da sé) oscurano completamente un piccolo componimento
religioso di soli 29 versi, noto solo agli studiosi o quasi, che
risale a una quarantina d'anni dopo i "Giuramenti".
Si tratta della cosiddetta "Séquence de S.te Eulalie" (Sequenza di
Sant'Eulalia) [NOTA 12], conservata nel foglio 114 del ms. 143 della
Biblioteca Comunale di Valenciennes, nello Hainaut francese
(Dipartimento del Nord).
La Sequenza di Sant'Eulalia ha una storia abbastanza curiosa che
merita di essere raccontata per sommi capi.
Il manoscritto che la contiene, conservato come detto nella biblioteca
cittadina di Valenciennes (dove fu in un primo momento catalogato con
il numero 150, poi modificato in 143), pervenne nella città della
"Valle dei Cigni" [NOTA 13] nel 1791 dalla biblioteca del convento
benedettino di St.Amand-les-Eaux [NOTA 14], soppresso poco prima con
la Rivoluzione. Nel 1823 vi fu scoperto da una pittoresca figura di
erudito e poeta tedesco, A.H. Hoffmann von Fallersleben, che cercava
nei manoscritti di mezza Europa testimonianze poetiche dei "secoli
bui" rivalutati dal romanticismo. Fallersleben non si rese comunque
conto di essere davanti al più antico documento letterario in lingua
francese.
10. La data di composizione esatta non è sicura; ma nel manoscritto di
Valenciennes, nelle pagine immediatamente seguenti alla "Sequenza", si
trova una poesia tedesca ("Einan kuning weiz ih, heissit her Hluduig")
in onore di Luigi III re di Francia (figlio di Luigi II) e scritta
sicuramente quando il re era ancora vivo, per celebrare la vittoria di
Saucourt (3 agosto 881). E' quindi molto probabile che anche la
"Sequenza di Sant'Eulalia" sia quasi contemporanea (880-890); forse fu
scritta da un monaco del monastero di St.Amand poco dopo la
traslazione delle reliquie della martire spagnola Sant'Eulalia,
vissuta nel III secolo, nel monastero femminile di Hasnon, vicino a
St.Amand, nell'878; reliquie che vi sono ancora conservate.
11. Riproduco qui il principio della "Sequenza", seguiti da una
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Buona pulcella fut Eulalia,
bel auret corps, bellezour anima.
Uoldrent la ueintre li Deo inimi,
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Vollero vincerla di Dio i nemici,
vollero farle servire il diavolo.
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La "sequenza" è una composizione religiosa nata verso il IX secolo
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sillaba.
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Questa è l'esatta etimologia del nome "Valenciennes", ricordata in
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* Er muoz gelîchesame die leiter abewerfen so er an îr ufgestigen ist|
* Via F.Tozzi 3, 50135 Firenze | 055 61 39 68 - 34 02 32 89 34|
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* http://utenti.lycos.it/Guctrad/alamanno.html
* http://paroledipace.altervista.org
* http://canzonicontrolaguerra.cjb.net
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